Google, la causa di Epic può cambiare il mondo delle app

Google, la causa di Epic può cambiare il mondo delle app

Google, la causa di Epic può cambiare il mondo delle app


Un tribunale federale della California ha stabilito che Google ha violato le leggi statunitensi sulla concorrenza nei confronti di Epic Games, produttore di videogiochi famoso per Fortnite, operando come un monopolio sul mercato delle applicazioni. Il gigante tecnologico ha fatto sapere di voler ricorrere in appello contro la sentenza, ma se questa dovesse essere confermata potrebbe cambiare per sempre le regole e l’economia degli app store.

La causa è stata aperta tre anni fa, dopo che Google ha rimosso Fortnite da Google play, il suo app store, come ritorsione per la scelta di Epic Games di permettere agli utenti di scaricare contenuti extra per il suo gioco di punta direttamente dal proprio sito, aggirando così le commissioni applicate da Google su ogni transazione, variabili tra il 15% e il 30% rispetto al costo totale.

Il procedimento ha però assunto un carattere più generale, andando a contestare come monopolistiche e anticoncorrenziali le pratiche con cui Google gestisce il suo app store. In particolare, oltre al problema delle commissioni, Epic ha accusato Google di rendere impossibile a chi sviluppa applicazioni di poter fare a meno di Google play, sia per la vendita dei contenuti extra, sia per i servizi Google per far funzionare le app.

“Nel corso del processo abbiamo avuto le prove di come Google sia disposta a pagare miliardi di dollari per soffocare gli app store alternativi, pagando gli sviluppatori per abbandonare la creazione dei propri store e i piani di distribuzione diretta, offrendo anche accordi altamente lucrativi con i produttori di dispositivi in cambio dell’esclusione degli app store concorrenti”, si legge in una dichiarazione pubblicata da Epic sul suo sito web.

I giurati del tribunale di San Francisco, che hanno valutato il caso, hanno dato ragione a Epic su tutti gli 11 capi d’accusa formulati contro il gigante tecnologico, ritenendo reale il monopolio di Google nel settore della distribuzione di applicazioni su Android. All’inizio del 2024, il tribunale dirà a Google quali misure adottare per conformare il proprio comportamento alle norme antitrust, ma la decisione potrebbe essere ribaltata in appello.

Come riporta il Guardian, Google nega di aver agito in maniera anticoncorrenziale, sostenendo di competere “intensamente su prezzo, qualità e sicurezza contro l’App store di Apple, per evitare di perdere i suoi 60 milioni di utenti annuali in favore del rivale. Epic ha fatto causa anche contro Apple, sempre per le stesse ragioni, ma nel 2021 la giudice incaricata del procedimento ha rigettato le accuse di monopolio nei suoi confronti.



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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-12-12 11:09:09 ,

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